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"Ecco i pazzi. I disadattati. I ribelli. I contestatori… Puoi lodarli, disapprovarli, citarli, Puoi non credere loro, puoi glorificarli o denigrarli. Ma ciò che NON potrai fare è IGNORARLI. Perché LORO sono quelli che CAMBIANO le cose. Inventano. Immaginano. Curano. Esplorano. Creano. Ispirano. Mandano avanti l’umanità. Forse devono per forza essere pazzi. Altrimenti come potresti guardare una tela vuota e vederci un’opera d’arte? O sedere in silenzio e sentire una musica che non è mai stata composta? … E se alcuni vedono la pazzia, noi vediamo il GENIO. Perché le persone così pazze da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo cambiano"

lunedì 15 novembre 2010

Tagli all'istruzione, tagli al nostro futuro

Tagliare fondi all'istruzione significa tagliare fondi al nostro futuro. L'economia italiana non si solleverà mai dalla crisi attuale se non si investirà sui giovani, sulla scuola, sulla cultura. E perchè? Perchè una massa di ignoranti non può apportare cambiamenti positivi al nonstro paese, perchè una massa di ignoranti non è in grado di prendere decisioni importanti, perchè questa massa di ignoranti costituirà la futura classe dirigente italiana, ma non sarà in grado di gestire uno stato. Ma suprattutto perchè una massa di ignoranti non è libera. Le più grandi dittature del passato e del presente si fondano sull'ignoranza del popolo. E ciò fa pensare...

Finanziamenti pubblici ad alcuni istituti di cultura europei nel 2010 (tratto dalla trasmissione televisiva Vieni via con me)

British Council (Gran Bretana): 220 milioni di euro;
Goethe Institut (Germania): 218 milioni di euro;
Instituto Cervantes (Spagna): 90 milioni di euro;
Instituto Camoes (Portogallo): 13 milioni di euro;
Alliance Française (Francia): 10,6 milioni di euro;
Società Dante Alighieri (Italia): 1,2 milioni euro.
…che l’anno prossimo diventeranno probabilmente 600 mila euro.

Dichiarazioni dei ministri della cultura europei in merito ai tagli alla cultura

Bernd Neumann, Germania: “è proprio in tempi di crisi che si deve lottare per non fare tagli alla cultura perché è il valore e il fondamento che dobbiamo mantenere”
Frédéric Mitterrand, Francia: “…La cultura è una risorsa, un aiuto all'orientamento. E io lavoro perché lo sia sempre di più.”
Angeles Gonzales-Sinde, Spagna: “Lo stimolo alle industrie culturali è cruciale per l’uscita dalla crisi se si tiene conto che la cultura fornisce il 4 per cento del pil spagnolo e dà lavoro a più di 800 mila persone”
Sandro Bondi, ministro italiano della Cultura: “Non vado a chiedere l’elemosina a Tremonti”.
Fabio: Giulio Tremonti, ministro dell’economia: “Fatevi un bel panino con la Divina Commedia”.

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